Il nettare di pera, è il succo che si ottiene dalla spremitura del frutto separando la polpa, a cui vengono aggiunti solamente acqua e zucchero, per renderne il gusto e la consistenza più gradevoli.
La pera è il “falso frutto” del pero, Pyrus Communis, albero originario dell’Asia occidentale, ma largamente diffuso anche in tutta Europa. Infatti già il poeta Omero dell’antica Grecia cita la pera nelle sue opere come un frutto sano e gustoso, nonché il prediletto da eroi e dei.
Questo frutto giallo e dolce, era anche il preferito del sovrano francese Luigi XIV, infatti nei frutteti reali grazie al minuzioso lavoro del giardiniere di corte La Quintinie se ne coltivavano la bellezza di 500 differenti varietà, accuratamente selezionate per maturare in diversi periodi dell’anno in modo che il Re Sole ne avesse sempre di fresche a disposizione.
La pera è anche un frutto ricco di nutrimenti importanti e vitamine, nonché povero di sodio quindi perfetta anche per alcune diete specifiche.
Le origini del succo di frutta si perdono nella notte dei tempi. Già migliaia di anni fà, ben prima dell’anno Zero, i nostri antenati producevano e consumavano bevande estratte dalla frutta, specialmente dagli acini d’uva.
I primi succhi più simili a quelli che conosciamo oggi, sono più recenti se ne parla a partire dal Sedicesimo secolo, quando gli Italiani con i limoni della Costiera Amalfitana, iniziano a produrre e commercializzare la limonata, una bevanda dolce e dissetante, in Medio Oriente passando per la Via delle Indie. Qualche decennio più tardi iniziano a circolare anche succhi di altri agrumi, come l’arancia.
La vera fortuna e diffusione dei succhi, così come li conosciamo oggi, arriva nel XVIII secolo, quando il medico Scozzese James Lind inizia a produrre estratti di frutta, principalmente a base di agrumi, come efficace rimedio contro lo scorbuto. Infatti la Vitamina C è fondamentale per contrastare l’insorgenza di tale malattia e alzare le difese immunitarie del nostro corpo.
Tale rimedio risultò decisamente efficace, tant’è che nel 1867 la Merchant Shopping Act decise che tutte le navi dovevano tenerne scorte a bordo. Agli inizi dell’Ottocento, lo stesso Lind escogitò un sistema per evitarne la fermentazione: tramite l’utilizzo di bottiglie in vetro sigillate da tappi di sughero era possibile bollire il prodotto in acqua ottenendo così un effetto simile alla moderna pastorizzazione. Grazie a questo escamotage se ne potevano conservare grandi quantità nelle cambuse delle navi, fondamentale per viaggi in mare molto lunghi, visto che era impossibile all’epoca mantenere così a lungo frutta e verdura fresca.