I Taralli tradizionali sono chiamati anche Tarallini, sono un delizioso snack finger food tipico della tradizione gastronomica della Puglia.
Come spesso accade nella tradizione enogastronomici italiana, molte delle sue eccellenze alimentari hanno origine da ricette semplici e della trazione povera e contadina.
Tra questi troviamo sicuramente i taralli, si tratta di una specialità tradizionale pugliese che comprende pochissimi ingredienti, quelli semplici e facili da reperire nelle campagne e che quasi tutti potevano avere a disposizione in casa. Infatti, per preparare questi sfiziosi cerchietti di pane dalle piccole dimensioni bastano veramente quattro ingredienti: farina, olio d’oliva, un pizzico di sale e un po’ di vino bianco.
Si tratta di una ricetta decisamente antica, troviamo le prime testimonianze della preparazione di questi anelli di pane già in epoca rinascimentale. Quando il sud Italia fu colpito da una grande carestia, che rendeva difficile ai pugliesi reperire alimenti nutrienti o freschi, costringendo soprattutto i più poveri ad arrangiarsi con il poco che avevano in casa per preparare qualcosa da mangiare. I taralli, infatti, nacquero proprio così come piatto di fortuna creato da una mamma disperata che mise insieme gli ultimi fondi di dispensa per sfamare i suoi bambini.
Per quanto riguarda le origini del nome, ci sono tante teorie ma poche conferme, potrebbe provenire dal termine latino “torrère”, che significa proprio “abbrustolire”, per via del loro aspetto croccante e leggermente bruno. Secondo altre teorie, potrebbe invece derivare dal termine italico “tar”, ossia avvolgere, o da quello francese “danal”, con cui s’intende il pane rotondo, a indicare la forma tipicamente rotondeggiante. Sempre dal francese, alcuni lo fanno risalire dal termine “toral”, che sta per “essiccatoio”. Tra tutte queste ipotesi, quella ad oggi ritenuta più probabile è un’altra, che farebbe provenire il tarallo dal greco “daratos”, che tradotto significa “sorta di pane”, dato che si tratta comunque di un prodotto panificato.
Nonostante l’azzardo iniziale piacque decisamente, la semplice ricetta dell’impasto da cuocere, fece il giro di tutte le case del “tacco dello Stivale” diventando uno dei più noti prodotti alimentari della Puglia, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo ancora oggi.
Questi piccoli anellini, infatti continuano ad accompagnare piatti più o meno ricchi sulle tavole o a farla da padroni come deliziosi snack o negli aperitivi.
Spesso alla base dell’impasto, composta dai 4 semplici ingredienti principali, vengono aggiunte spezie per dare un gusto più particolare, come ad esempio i semi di finocchio, il rosmarino, il peperoncino piccante o il rosmarino.
I taralli sono saldamente legati alla tradizione contadina pugliese, infatti era uso nelle case di campagna offrigli agli ospiti insieme ad un buon vino. Ecco perché ancora oggi si dice “finire a taralli e vino” per indicare una situazione risolta e di pace ristabilita.