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Barolo DOCG

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BAROLO DOCG
BAROLO DOCG

€34,00

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BAROLO DOCG
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Categorie: Vino, Vino Rosso
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Il Barolo “vinum regum, rex vinorum”

Il Barolo è sicuramente uno tra i più famosi e apprezzati vini italiani nel mondo, il rosso per eccellenza.

La sua storia ha origini millenarie, già 2500 anni fa le popolazione stanziate nella zona, come quella dei liguri starzielli, coltivavano vitigni di quest’uva, apprezzata anche ai tempi dell’Impero Romano dal grande condottiero e imperatore Giulio Cesare che di ritorno dalle guerre galliche si innamorò di questo vino della zona dell’allora Alba Pompeia e decise di portarne grandi quantità a Roma.

Il frutto usato per produrre questo vino è l’uva Nebbiolo, già nota e apprezzata in epoca medioevale con il nome arcaico di “Nibiol”.

La fama di questo prodotto continua a crescere esponenzialmente negli anni, nel 1751 sappiamo che una cassa di questo vino, già denominato come “Barol” viene spedita a Londra dove riscuote un notevole successo, tanto da stregare anche il giovane Thomas Jefferson, al epoca in gran tour per l’Europa, che lo descrisse nei suoi diari così “quasi amabile come il Bordeaux e vivace come lo Champagne”. Come possiamo dedurre dalle parole usate dal futuro presidente degli Stati Uniti, all’epoca si trattativa di un vino diverso da quello di oggi, era dolce e frizzantino, ciò era dovuto al diverso processo di vinificazione e alle conoscenze dell’epoca che non permettevano la trasformazione di tutti gli zuccheri contenuti nell’alcol.

Per la nascita del Barolo così come lo conosciamo oggi dobbiamo attendere il 1830 e ringraziare alcuni dei più noti personaggi storici dell’epoca, tra cui il conte Camillo Benso di Cavour (all’epoca sindaco di Grinzane), i marchesi Falletti (soprattuto una grande donna la Marchesa Giulia Falletti di Barolo) e il famoso enologo francese Louis Oudart. Che riuscirono a trasformalo grazie al nuovo processo di vinificazione nel vino secco e fermo che conosciamo e amiamo oggi.

In questi anni il Barolo divenne talmente popolare da essere apprezzato dal Re d’Italia Carlo Alberto di Savoia (che acquistò anche dei terreni per produrlo) e iniziò ad essere gustato in tutte le grandi corti d’Europa dove riscosse sempre più successo come “vinum regum, rex vinorum”. Perciò dai primi anni del XX secolo fu necessario tutelarne marchio e provenienza per difenderlo dai falsi.

Il Barolo diventò addirittura nel risorgimento il vino simbolo dell’Unità d’Italia, forse perché in sé rispecchiava tutte le caratteristiche del popolo italiano, infatti è un vino “resistente” come del resto lo è il suo vitigno, proprio grazie alla sua resilienza sopravvisse anche alla Grande Guerra e alla terribile epidemia di filossera che colpì le viti in quegli anni.

Nel 1927 sulla Gazzetta Ufficiale viene pubblicata il “Decreto dei vini tipici” con la lista dei  territori delimitati per la produzione del Barolo, infatti ancora oggi sono soltanto 11 i comuni della Langa dove è possibile coltivare uva Nebbiolo e produrre Barolo DOCG.

Nel corso del ultimo secolo, la produzione di questo vino si è affinata fino ad arrivare alla tecnica di vinificazione ancora in uso attualmente che prevede 13/14 giorni di fermentazione, due anni in botte di legno e uno in bottiglia. Rendendo così più rapidi i tempi di produzione e di conseguenza il consumo, in favore della grande richiesta di questo vino sul mercato italiano e internazionale.

Il Barolo è un vino importante, con il suo tradizionale colore rosso scuro ma brillante e il suo sapore caldo, sensuale e corposo che lo rendono perfetto per accompagnare piatti ricercati, dai più innovativi e sperimentali a quelli classici della tradizione che condividono con il Barolo i natali.

E’ inoltre un ingrediente fondamentale nella preparazione di due capisaldi della tradizione gastronomica piemontese come il brasato e il risotto al Barolo.

Regione di provenienza

Piemonte

produttore

TENUTA ROCCA

Zona di produzione / lavorazione

MONFORTE D'ALBA (CN)

Data di produzione

2016

abbinamenti consigliati

Perfetto come vino da tavola con piatti importanti a base di arrosti di carne rossa, brasati, cacciagione, selvaggina, tartufo, formaggi a pasta dura e stagionati.

colore

Brillante, rosso granato di buona intensità, con unghia granato/aranciata.

odore

Sensazioni eteree, intense e persistenti, con percezioni di violetta, ciliegia, spezie (cannella, chiodi di garofano), vaniglia, cuoio.

sapore

Secco, caldo, di corpo generoso, robusto e giustamente tannico, ma non troppo austero, morbido, equilibrato, con sensazioni retro olfattive persistenti ed intense.

note

Contiene solfiti

denominazione

DOCG – Tq.I.P.

modalità di conservazione

conservato correttamente lontano della luce, a temperatura fresca e costante, nella stessa posizione orizzontale in cui è posto nel cartone al momento del confezionamento.

confezione

0.75l

Ingredienti principali

le uve subiscono una pressatura soffice. Il mosto viene addizionato di lieviti selezionati che rispettano il corredo aromatico del prodotto.

il produttore

La Tenuta Rocca è una splendida azienda agricola a conduzione famigliare immersa nel cuore delle Langhe a Monforte d’Alba. La famiglia possiede ben 15 ettari di vigneti che contornano la proprietà.

Si tratta della tipica cascina rurale piemontese, l’edificio infatti risale addirittura al XVIII secolo ed è stata riportata negli anni, grazie a vari interventi architettonici conservativi, all’antico splendore.

Per la famiglia Ciravegna quella del vino è un’antica tradizione e passione, che si tramanda di generazione in generazione già il bisnonno di Gianni, coltivava e curava con amore quelle stesse vigne che ancora oggi contornano la cascina di famiglia.

La svolta agli affari di famiglia, verso il mercato moderno, arriva nel 1986 quando Gianni e suo fratello Bruno prendono le redini dell’attività e iniziano un progressivo ammodernamento dei vigneti, delle fasi di lavorazione e delle storiche cantine.

Nel corso degli anni inizia a partecipare e a collaborare attivamente anche il figlio di Gianni, Andrea, enologo diplomato alla scuola enologica di Alba, che grazie alle conoscenze acquisite nel suo percorso di formazione, porta con se grandi innovazioni a partire dalla coltivazione delle vigne fino ai processi di lavorazione e vinificazione. Andrea ama anche molto la natura, infatti ci tiene a salvaguardarla e utilizzare metodi nelle varie fasi di lavorazione sempre il più naturali ed ecosostenibili possibile, per non contaminare e rovinare mai quelle splendide terre.

Ad oggi la Tenuta Rocca nelle sue cantine produce 11 varietà di vini, ovviamente tutti autoctoni e tipici della grande tradizione enologica delle Langhe. Tra questi troviamo i grandi rossi per eccellenza come il Barolo e il Nebbiolo, ma anche molti bianchi tra cui è sicuramente giusto citare la Nascetta, particolare bianco di zona recuperato e salvato dall’estinzione proprio negli ultimi decenni.

Alle Cantine Tenuta Rocca tutta la famiglia ha un ruolo e collabora nella coltivazione delle vigne e nei passaggi successivi, che vanno dalla cura del grappolo sino alla bottiglia pronta per la commercializzazione.

In azienda lavorano ad oggi almeno due generazioni di Ciravegna, il papà Gianni e suoi due figli Andrea e Chiara, aiutati da altri preziosi collaboratori come la commerciale Elena Clerico che gestisce gli uffici, per le cantine invece sono fondamentali Edi Karaj e Umberto Viglierchio e infine i vignaioli Jani Karaj e Gabriele Gallo. Ognuno qui ha il suo ruolo che meglio gli si addice per le personali competenze, ma tutti sempre uniti nell’obiettivo finale quello di offrire ai clienti un ottimo prodotto, tradizionale ma all’avanguardia.

Possiamo davvero dire che qui l’amore per il vino e per la propria terra natia, è qualcosa che si trasmette di padre in figlio. Passione per la terra, voglia di fare come un volta, un pizzico di modernità ed uno sguardo al mercato sono le caratteristiche che creano un mix vincente che ha permesso, in questi decenni, alla famiglia Ciravegna di arrivare all’attuale successo. Infatti tra i loro obbiettivi c’è quello di far conoscere in tutto il mondo i frutti della terra che curano e amano da sempre con orgoglio.

Zona di produzione

Monforte d’alba è un piccolo comune della Langa cuneese. Famoso per essere, insieme ad altri dieci comuni della zona, patria del Barolo DOCG, uno tra i più famosi e apprezzati vini rossi italiani.

La storia di questo paesino è millenaria, le sue origini si perdono nella storia, pare infatti che in quelle terre già in epoca neolitica ci fossero degli insediamenti e che questo territorio fu anche abitato ai tempi dell’Impero Romano.

Il nome del paese, che ha origine alto medioevale, come il castello, deriva proprio dalla locuzione latina “Mons Fortis”, utilizzata per descrive il borgo fortificato e protetto da grandi mura arroccato sulla collina.

Il caratteristico borgo antico di origine medievale si trova su un altura immersa tra splendidi vigneti di barolo, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO al pari di un opera d’arte o di una meraviglia architettonica. il Borgo inoltre è annoverato nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”.

Ovviamente essendo uno dei paesi “patria” del Barolo, ovunque sul territorio si trovano immense distese di vigneti e pittoresche cantine d’epoca, tutte da scoprire mentre ci si avventura tra le viuzze in salita del borgo.

Monforte è anche la sede di due delle Big Bench progettate dal famoso designer statunitense Chris Bangle, per chi non lo sapesse si tratta di giganti e coloratissime panchine immerse tra i più bei paesaggi naturali delle Langhe. Seduti li sopra si torna ad essere bambini e a meravigliarsi dello spettacolo che la natura ci offre.

Vinificazione

Diradate in corso di maturazione e scelte manualmente al momento della vendemmia, le uve subiscono una pressatura soffice. Il mosto viene addizionato di lieviti selezionati che rispettano il corredo aromatico del prodotto. Al termine della fermentazione a temperatura controllata, si procede a svinatura e travaso.

Il vino permane per almeno due anni in botti di rovere. Viene poi preparato per l’imbottigliamento e l’affinamento in bottiglia di circa un anno prima della commercializzazione che, per disciplinare, non può avvenire prima del 4° anno dalla vendemmia.

Temperatura di servizio

16/18 C – 61/65 F

Gradazione alcolica

15°

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