Il carciofo ha delle origini molto antiche, le prime testimonianze risalgono alla preistoria. Una delle prime leggende sul carciofo narra che la ninfa Cynara, per aver rifiutato il corteggiamento di Giove; fu trasformata in una pianta spinosa ed appuntita.
Le prime fonti attendibili sul consumo di carciofo in Italia risalgono al 1736 in Puglia, quando in un seminario di Otranto fu servito ai preti del convento questa verdura. Qualche anno dopo, nel 1773 l’abate Vincenzo Corrado di Oria (Brindisi), scrisse in un manoscritto alcune ricette in cui il carciofo era il protagonista del piatto.
La coltivazione invece cominciò dopo la Seconda guerra mondiale; inizialmente solo in alcune province della Puglia, poi incominciò ad espandersi anche in altre zone dell’Italia.
Il boom del carciofo avvenne a metà degli anni Sessanta; secondo i dati dell’istituto italiano di statistica la produzione raddoppiò passando dai 6.500 ettari coltivati a più di 14.000.
Il carciofo ha anche delle proprietà molto salutari, per esempio aiuta ad eliminare le tossine, favorisce la diuresi; è un alleato del fegato per contrastare molte malattie di questo organo. È ricco di fibre ed è una fonte preziosa di potassio e Sali di ferro.
I carciofini sott’olio è una conserva caratterizzata da un inteso sapore e da una tenerezza della polpa che trova le sue radici da tempi antichissimi.