Vi sono molte varietà di olive, ma si contano sulle dita di una mano quelle il cui nome è subito riconoscibile ed affidabile. Possiamo azzardare che le taggiasche sono con buona probabilità le olive più famose e celebri del mondo, stimate per il loro inconfondibile sapore e per il loro olio delizioso. Le olive sono un prodotto duttile, adatto ad ogni tipo di ricetta.
Le olive taggiasche sono una cultivar di olivo molto diffuso nel Ponente Ligure e in particolare nella zona dell’imperiese, infatti il nome deriva dalla vicina cittadina di Taggia, i quali i monaci di San Colombano portarono con sé questo tipo di oliva da Lerino, isola-monastero della provenza. Nei secoli, nel Ponente Ligure la coltivazione di questa tipologia di oliva si è intensificata fino a ricoprire ampia parte del territorio imperiese e savonese, i cui terrazzamenti o fasce in dialetto imperiese, costituiscono un paesaggio iconico.
È proprio la particolarità climatica di quest’area della Liguria a garantire l’unicità di questo prodotto dolce, succoso, dall’aroma fruttato, perfetto per essere conservato sia sott’olio che in salamoia. L’oliva taggiasca si presenta soda, con un colore bruno-violaceo e una forma ellittica, non molto grande, immediatamente riconoscibile. Dalla sua spremitura si ottiene un olio d’oliva pregiato, dal colore giallo-verde, fruttato, dolce e amarognolo solo nel retrogusto, con sentori di mandorla. Sull’assegnazione del marchio DOP alle olive è in corso una débâcle da diversi anni, perché secondo le direttive dell’Unione Europea occorrerebbe cambiare nome al prodotto. Ovvero, la denominazione DOP non può essere assegnata ad una varietà vegetale. Occorrerebbe pertanto sostituire il nome taggiasca con un sinonimo – il più caldeggiato è ‘giuggiolina’ – per poterlo legare alla DOP. Una questione burocratica che tuttavia scontenta i produttori liguri, che da un lato desiderano avere maggiori tutele nei confronti di un prodotto che non deve essere confuso con le sue imitazioni, dall’altro non può cambiare nome perché è proprio nel termine ‘taggiasca’ che si riconosce quest’eccellenza.