La Zucca appartiene al genere del cucurbitacee e ne esistono innumerevoli varietà, come sono tanti gli usi che se ne possono fare in cucina e non solo.
Le sue origini sono abbastanza incerte, per alcuni pare che fosse una verdura coltivata in tutto il bacino Mediterraneo già ai tempi dell’Antica Grecia, mentre per altri pare sia arrivata in Europa solo dopo la scoperta dell’America nel 1492, quando al ritorno dal suo viaggio Cristoforo Colombo ne portò diverse varietà nel Vecchio Continente.
La Confettura è il nome con cui identifichiamo tutte le conserve a base di frutta, mentre il termine marmellata spesso attribuitogli nella nostra lingua come sinonimo, va usato solo per i prodotti a base di agrumi.
La produzione di questa salsa dolce è molto antica, ne troviamo già memoria nel ricettario dello scrittore romano Apicio, che ci tramanda che nel IV e V secolo i greci bollivano le mele cotogne insieme al miele per ottenere un dolce composto spalmabile.
Una rudimentale marmellata era apprezzata anche dai romani che la producevano unendo alla frutta, mosto d’uva, vino passito e miele.
Per l’utilizzo dello zucchero invece dobbiamo aspettare il Medioevo, che permetteva di ottenere un risultato più simile a quelle che possiamo gustare anche oggi.
E’ infatti proprio in quest’epoca che nasce la marmellata e ci sono varie leggende legate alla sua origine. La nascita della marmellata d’arance è attribuita alla regina Caterina d’Aragona, che dopo il matrimonio con il re d’Inghilterra Enrico VIII sentendo la mancanza dei frutti della sua terra natia, fece creare questo dolce composto per poterli gustare anche nella sua nuova casa.
Un’altra leggenda invece ne attribuisce la creazione e il nome alla duchessa Maria de Medici, che dopo il matrimonio e il successivo trasferimento in Francia con il marito Enrico IV, iniziò a soffrire di carenza di vitamina C. Per risolvere il problema, il suo medico ordinò una cura a base dei migliori agrumi di Sicilia, all’epoca però non era facile conservare la frutta per il tempo di un viaggio così lungo, quindi per ovviare al problema prepararono dei barattoli in vetro con la conserva di agrumi e zucchero, su cui c’era la scritta “per Maria ammalata” che in francese venne mal interpretato in “marimalede”.