La Confettura di ananas e rosmarino, è un goloso composto dalla consistenza gelatinosa con il frutto in questione, la pianta officinale, acqua e zucchero.
L’ananas è il frutto di un palma della famiglia delle Bromeliaceae, originario dell’America latina e nello specifico di stati come il Brasile e il Paraguay. Questo particolare frutto giallo, arrivò nel Vecchio continente grazie a Cristoforo Colombo che lo importò di ritorno delle sue scoperte.
Il nome ananas, deriva del termine anana che nella lingua degli indios significava profumo, proprio per l’inteso aroma dolce del frutto. I conquistadores invece lo chiamavano erroneamente “piña delle Indie”, proprio per la sua strana forma che ricorda quella della pigna. Invece dopo la sua diffusione in Europa, avvenuta grazie agli spagnoli, prese il nome di “piña real” per il suo colore dorato quasi simile all’oro, ma anche per il suo costo elevatissimo per l’epoca che lo rendeva appunto un cibo riservato a reali e aristocratici.
Anticamente secondo alcune leggende delle sue terre d’origine l’ananas era un simbolo di ospitalità da offrire e veniva utilizzato anche in alcuni riti aztechi come frutto emblema del successo e del potere.
L’ananas inoltre è un frutto ricco di preziosi nutrienti e vitamine, come la bromellina.
Il rosmarino è una pianta sempreverde dalle piccole foglioline aguzze e dalla graziosa fioritura lilla, si tratta di un arbusto spesso spontaneo e largamente diffuso sulle coste del Mediterraneo.
Questo alberello profumato era già amato e apprezzato nei tempi antichi per le sue eccezionali doti aromatiche e terapeutiche. Il medico Galeno nel II secolo d.C. ne scoprì le proprietà utili alla digestione e inizio a utilizzarlo in molti dei suoi famosi preparati.
Oltre ad essere una pianta officiale, il rosmarino è un ottimo aromatizzante in cucina, che da allora si diffuse talmente tanto nel Bel Paese da diventarne un simbolo distintivo, il suo sapore fresco e quasi salato ricorda le coste italiane e la brezza marina del Mare Nostrum, come anche il suo nome latino che deriva proprio dalle parole Ros (Nom.: rugiada) e Maris (Gen.: del mare).
La Confettura è il nome con cui identifichiamo tutte le conserve a base di frutta, mentre il termine marmellata spesso attribuitogli nella nostra lingua come sinonimo, va usato solo per i prodotti a base di agrumi.
La produzione di questa salsa dolce è molto antica, ne troviamo già memoria nel ricettario dello scrittore romano Apicio, che ci tramanda che nel IV e V secolo i greci bollivano le mele cotogne insieme al miele per ottenere un dolce composto spalmabile.
Una rudimentale marmellata era apprezzata anche dai romani che la producevano unendo alla frutta, mosto d’uva, vino passito e miele.
Per l’utilizzo dello zucchero invece dobbiamo aspettare il Medioevo, che permetteva di ottenere un risultato più simile a quelle che possiamo gustare anche oggi.
E’ infatti proprio in quest’epoca che nasce la marmellata e ci sono varie leggende legate alla sua origine. La nascita della marmellata d’arance è attribuita alla regina Caterina d’Aragona, che dopo il matrimonio con il re d’Inghilterra Enrico VIII sentendo la mancanza dei frutti della sua terra natia, fece creare questo dolce composto per poterli gustare anche nella sua nuova casa.
Un’altra leggenda invece ne attribuisce la creazione e il nome alla duchessa Maria de Medici, che dopo il matrimonio e il successivo trasferimento in Francia con il marito Enrico IV, iniziò a soffrire di carenza di vitamina C. Per risolvere il problema, il suo medico ordinò una cura a base dei migliori agrumi di Sicilia, all’epoca però non era facile conservare la frutta per il tempo di un viaggio così lungo, quindi per ovviare al problema prepararono dei barattoli in vetro con la conserva di agrumi e zucchero, su cui c’era la scritta “per Maria ammalata” che in francese venne mal interpretato in “marimalede”.